Cremini fritti marchigiani

Cremini fritti marchigiani

Cremini fritti marchigiani

Tante le varianti in tutta Italia ma i Cremini fritti marchigiani sono nati per uno scopo ben preciso, vieni a leggere la storia e la mia personale ricetta.

Cremini fritti marchigiani

Cremini fritti marchigiani

Ingredienti per 40 pezzi circa

  • 5 tuorli
  • 5 bicchieri di latte intero
  • 5 cucchiai da tavola di zucchero
  • 5 cucchiai da tavola di farina
  • 2 cucchiai da tavola di anisetta

Per la panatura

  • farina
  • uova
  • pane grattugiato finissimo

Per la frittura

  • olio alto oleico ( oppure di girasole o arachide )
  • carta assorbente o carta paglia

Procedimento

Ho fatto un viaggio ed ho visitato Ascoli Piceno, dopo aver mangiato le immancabili olive all’ascolana, ( trovi qui la ricetta ), ho assaggiato i Cremini fritti marchigiani, poi ho cominciato a sperimentare, sono nate così la mia versione.

Ma prima volevo raccontarvi cosa sono e perchè sono nate.

Sono dei rombi di crema impanata e fritta che accompagnano le olive all’ascolana nella loro degustazione.

Nelle feste comandate si trovano nell’antipasto a stemperare il sapore forte dell’oliva appunto, pare che mangiando due olive e un cremino se ne possano mangiare in quantità esagerata senza avere problemi di gusto.

Ma se li chiamate solo cremini, li trovate anche a cubetti e servita in altri momenti del pasto come contorno e dessert.

Ecco che questa ricetta che ha svariate sfaccettature fa il giro del nostro stivale.

Veniamo alla sua preparazione.

La ricetta somiglia alla mia crema pasticcera di una volta ( trovate qui la ricetta ) ma la sua preparazione e leggermente diversa dopo la sua cottura.

Infatti dopo cotta va messa in un contenitore preferibilmente rettangolare , coperta con pellicola e fatta raffreddare per almeno 3\4 ore.

Avrete notato dalla normale crema pasticcera che abbiamo messo un po di farina in più ma senza esagerare, ciò serve a farcela lavorare meglio nei prossimi passaggi cioè la panatura.

Anche l’aroma e diverso, invece del limone usiamo l’anisetta, un liquore particolare che ha origini ascolane, che trovate però in ogni negozio.

Sembra un gioco.

La crema ormai fredda va tagliata a rombi ma per fare ciò io consiglio di ribaltare la crema su un piano con abbondante farina.

Usate un coltello leggermente inumidito e siate delicate nel praticare il taglio.

A tagli effettuati infarinate la parte sopra della crema facendo cadere nelle fessure la farina, avremo così praticato in delicatezza la prima fase della panatura, cioè l’infarinatura.

Nelle uova sbattute adesso bagniamo i pezzi delicatamente, e successivamente nel pane grattugiato.

Io uso quello finissimo per rendere il dolcino delicato alla vista, ma nulla vi vieta di usare quello normale.

Friggere.

Ogni fase ha la sua importanza, e friggere ancor di più, se vi è possibile usate olio alto oleico, è un olio che regge molto bene le alte temperature.

Inoltre il fritto è asciutto e croccante laddove serve.

Inutile dirvi che l’olio deve essere abbondante e i cremini devono ricoprirsi interamente durante la cottura, in questo modo non serve rigirarli e quindi rischiare di danneggiarli.

A doratura scolate su carta assorbente e decidete voi se servire caldi o freddi, non ha importanza.

Io li preferisco caldi provate e poi mi direte.

Finalmente le conclusioni.

Lo so mi sono dilungata un pochettino, ma adoro raccontare la storia di ricette della tradizione, oltre che spiegare nel miglior modo possibile quando non ho fornito le foto del passo passo come e mio solito fare.

Allora cosa ne pensate, proverete a realizzarle?

Io sono qui che vi aspetto e vi ricordo la mia iniziativa su facebook. Chi mi manda le foto delle creazioni con le mie ricette viene pubblicato con meriti e onorificenze.

A tal proposito piacciate la mia pagina, Le Ricette di Mina potete farlo direttamente da qui.

Alla prossima ricetta ciao a tutti da Mina

2 commenti

  • Tiziana Fiammenghi

    allora lo fai apposta ogni volta che vedo una tua ricetta mi viene una voglia matta di farla. i cremini fanno parte della mia infanzia, mia nonna li faceva praticamente tutte le domeniche.

    • Mina

      Quanto sono felice quando leggo questi commenti, grazie tante cara ma tu li sai già fare e molto bene, i miei complimenti
      Mina

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