Ciambella soffice della mia mamma

Ciambella soffice della mia mamma

Ciambella soffice della mia mamma

Dopo tanti anni realizzo la Ciambella soffice della mia mamma, un tuffo nel passato o un pugno nello stomaco, non so devo ancora realizzare, ma dovevo condividere con voi questa semplicissima ricetta.

Ciambella soffice della mia mamma

Ingredienti

  • 6 uova
  • 1 bicchiere di latte (200 ml.)
  • 1 bicchiere di olio di semi di girasole scarso (180ml.)
  • 200 g. di zucchero semolato
  • 450 g. di farina 0
  • 1 bustina lievito per dolci
  • 1 limone ( succo e scorza grattugiata)

Procedimento

La Ciambella soffice della mia mamma era diventato per me un dolce ricordo.

Lei a noi 3 bimbi ce la faceva 2 volte a settimana per la colazione e la merenda.

Usava un frullino elettrico che si era comperata facendo dei lavoretti da una signora anziana.

Montava gli albumi a neve con quell’aggeggino senza nessun problema, pensavamo fosse panna montata.

Già allora lei metteva il succo del limone era l’unico aiuto che si permetteva.

Poi impastava con semplicità iniziando dai tuorli con lo zucchero, aggiungeva latte e olio e setacciava la farina con il lievito.

La buccia del limone grattugiato dava il profumo, altro che vanillina.

Quando aggiungeva gli albumi montati a neve noi la fissavamo increduli ci sembrava una prestigiatrice.

Cucinava il panettone, perchè e così che lo chiamavamo noi bimbi in uno stampo di alluminio che oliava e infarinava.

Questo stampo aveva due manici e un coperchio con i fori sopra.

Quando faceva caldo invece di cucinare il panettone al forno lo cucinava sul gas con lo spargifiamma e coperto appunto da questo coperchio bombato.

Per noi era tutta magia oggi si chiama fornetto versilia, ma a me piace ricordarlo così.

Ci voleva un’ora per cuocerla, la manopola del forno non aveva i numeri ma due fiamme, una piccola e una grande.

La piccola era per i dolci e niente timer che ti avvertiva, si andava di orologio appeso al muro.

Quando il panettone era pronto iniziava il conto alla rovescia, pareva non volersi raffreddare mai per poterla estrarre dallo stampo.

Alla fine eravamo così impazienti che ancora caldo veniva estratto e le prime fette erano già sparite nello stomaco.

Mai avuto un mal di pancia ed era sempre una festa, si aveva poco ma si stava ugualmente bene.

Oggi lei non c’è più, e da quando ho 17 anni che non ci sono prestigiatori e magie in cucina, e la Ciambella soffice della mia mamma era scomparsa dalla mia vita.

Pero come si dice ” a volte tornano ” e oggi non so cosa mi abbia spinto a prendere la sua ricetta e provare a farla anche io.

Niente frullini sgangherati o fornetti versilia, solo la voglia di provare con i miei mezzi per vedere se le cose sono cambiate.

Io ho seguito tutto alla lettera, e alla fine eccola qui.

L’emozione è stata forte quando ho aperto il forno e l’ho visto, sembrava che avessi viaggiato nel tempo, o che il tempo si fosse fermato a quei giorni.

Forse mio figlio tra 20 anni ricorderà me che con una planetaria ed uno stampo a cerniera facevo un dolce soffice semplice ma pieno di amore.

Chissà cosa gli sembrerà, se come me sarà invaso da tanti ricordi, io lo spero.

E così ho aggiunto un’altro ricordo sul mio blog, condividendolo con persone che mi seguono e con le quali condivido le mie ricette.

Spero di avervi un po emozionato e invogliato a provare questa ricetta, come mesi fa vi ho raccontato la storia dei Cacionetti di Natale, per chi non la conosce trova qui la ricetta.

Prima di salutarvi vi racconto anche di una pagina su facebook che si chiama Le Ricette di Mina, visitatela cliccando qui, e se vi piace seguitemi anche li.

Alla prossima storia, ciao a tutti da Mina

P.S. il mio stampo oggi e da 28 centimetri.

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